Si avvicina Halloween: smascheriamo le paure di chi vuole acquistare casa alle vendite giudiziarie. Sono veramente fondate o solo uno scherzetto?
C’è un filo sottile che lega Halloween e le aste immobiliari: i sentimenti di paura di cui è preda chi si affaccia, per la prima volta, nel mondo delle vendite giudiziarie.
C’è chi, per esempio, si sente in colpa perché crede che, aggiudicandosi un’asta immobiliare, sta mettendo una famiglia in mezzo a una strada o chi ancora non investe perché pensa che l’appartamento non verrà mai realmente liberato dall’inquilino che lo occupa.
Tuttavia, le paure sono perlopiù infondate. Si tratta di luoghi comuni che possono essere facilmente sconfitti con una riflessione più approfondita sul business delle aste.
In questo articolo scopriremo come molte di queste paure sono infondate, sono solo degli “scherzetti” che non devono spaventarvi.
Prima paura: mando una famiglia per strada?
Il pignoramento di un immobile non è un processo che avviene dall’oggi al domani. Da quando un debitore smette di pagare le rate di un mutuo, per fare un esempio, fino a quando l’immobile viene messo all’asta, possono trascorrere anche anni. Secondo la legge sui mutui, introdotta dal decreto legislativo n.72 del 21 aprile 2016, il numero di rate non pagate che fa scattare il pagamento sale a 18 (anche non consecutive).
Ciò significa che al debitore viene dato del tempo per rientrare nel suo debito o per cercare, nel caso in cui non ci riesca, un’altra sistemazione più consona alla sua situazione economica. Se non riesce a saldare il suo debito nel tempo dovuto scatta poi il procedimento di pignoramento. In questo caso, ha insomma un debito che non è riuscito a sanare. Ed è per questo che possiamo dire che, come aggiudicatore dell’asta, non stai sfrattando nessuno, ma stai compiendo un gesto etico! Stai riducendo la situazione debitoria di una persona.
Seconda paura: ci vuole troppo tempo per entrare in casa?
Partiamo dalle tempistiche. Chi crede che acquistare un immobile all’asta sia un processo lungo si sbaglia. Le tempistiche possono essere in media simili alla compravendita che avviene tramite una normale agenzia. Un buon modo per velocizzare, tuttavia, l’iter di consegna delle chiavi è di saldare il prima possibile il prezzo dell’immobile poiché il giudice può emettere il decreto di trasferimento solo dopo il saldo.
Mentre per la data di rilascio dell’appartamento, quando occupato, la data di rilascio, secondo la legge, deve essere fissata in 60 – 90 giorni. Tempi che possono essere portati anche ad alcune settimane se si hanno i consigli giusti. In ogni caso, la liberazione dell’immobile non ha alcun costo per chi si aggiudica l’immobile poiché è a carico del custode nominato dal giudice del Tribunale.
Terza paura: e se acquisto un immobile danneggiato?
Per legge il custode giudiziario è tenuto a vigilare sullo stato dell’immobile. Deve prevenire il deterioramento sia da fattori esterni e soprattutto da danni che potrebbero causare gli occupanti prima che come aggiudicatario tu prenda effettivo possesso dell’appartamento.
Se da un lato è possibile stipulare un’assicurazione per coprire eventuali danni, dall’altra è possibile vincere queste paure con dei buoni consigli. Per esempio, stabilendo delle buone relazioni con l’esecutato, creando un clima di collaborazione, specie per attività delicate come lo sgombero dei mobili. L’alternativa sarebbe, in caso di danno, citare in giudizio il debitore e chiedere un risarcimento, ma è una strada molto difficile da compiere che sconsigliamo.
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